Nom de plume

E’ un po’ di tempo che vorrei scrivere di quelle donne del passato che, prima di noi, hanno creato, scritto e al tempo stesso hanno dovuto celare il proprio nome, crearsi un nom de plume, vergognarsi del dono che avevano ricevuto: la sensibilità d’animo e le loro capacità. Mi vengono in mente Elizabeth Gaskell, che pubblicò i suoi primi libri firmando semplicemente by a Lady, George Sand pseudonimo maschile di Amantine Aurore Lucile Dupin, Beatrix Potter e molte altre che, come loro, dovettero affrontare la difficoltà di far accettare, al pubblico medio dei lettori, il fatto che una donna potesse essere un’artista di qualità pari a quella di un uomo.
Selma Lagerlöf nel 1909 fu la prima donna al mondo a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura. Qualche anno dopo, nel 1926, fu la volta di Grazia Deledda: si tratta, per le donne, di una vera e propria conquista.
A Selma e Grazia, ma anche a tutte coloro che hanno lottato per il loro sogno, dobbiamo dire grazie per aver dato voce all’universo letterario femminile, ad aver gettato le basi e costituito le condizioni affinché tutte le scrittrici venute dopo di loro potessero realizzare il proprio sogno. Siamo figlie di questa arte e nipoti di queste donne tenaci e coraggiose: abbiamo il compito di passare l’eredità della loro memoria.

I hide myself within my flower
That wearing on your breast –
You – unsuspecting, wear me too –
And angels know the rest!
(Emily Dickinson, 1859)

Un bocciolo che si schiude è una Primavera in potenza. Il bocciolo di un fiore che si schiude per mostrare al mondo la sua bellezza è la metafora che Lucia de Marco cercava per raccontare il talento delle donne, rimasto chiuso al mondo per la violenza della storia, come una gemma prima del risveglio della natura. Lucia è una giovane artista che ha fatto dell’acquerello la sua specialità. L’ho conosciuta dopo essermi innamorata della sua arte e di due suoi progetti: Basterà il sogno e Nascosta nel mio fiore. Entrambi prendono il nome da poesie di Emily Dickinson e vogliono essere inviti a sbocciare ed a colmare con la propria fantasia le mancanze della realtà. Si rivolge alle persone sensibili che hanno la capacità di riscrivere la propria storia con l’incanto per il mondo e l’attenzione ai sentimenti. 

Basterà il sogno! Lucia per prima, tra cassetti chiusi pieni di disegni e sogni, ci ha creduto e ce l’ha fatta! Ho voluto assolutamente che fosse lei a realizzare il mio nuovo logo con ritratto e poi… non potevo fare a meno del suo Calendario 2018, Nascosta nel mio fiore, nel quale ritrae sei scrittrici che hanno segnato e segnano tuttora il suo percorso, le sue autrici preferite, le più affini alla sua sensibilità. Mi occupo di Passeggiate Letterarie, come potevo non amare questo capolavoro?!

Ho chiesto a Lucia quanto, oltre all’arte, la letteratura avesse influito sulla sua formazione o facesse comunque parte della sua vita. La letteratura è stata il mio primo amore – ha spiegato – insieme all’arte e al mondo dell’infanzia. Moltissime delle mie illustrazioni nascono da suggestioni che ho avuto da libri e poesie, che hanno contribuito ad alimentare la mia immaginazione. Leggere ci induce ad uno sforzo immaginativo, cioè a dare forma alla parola scritta: è di per sé un atto creativo.

Le ho chiesto una frase o parola che descrivesse e riassumesse ogni autrice ritratta nel suo calendario:
Jane Austen, la sua parola è ironia. Molti la associano solo a matrimoni felici e romanticherie femminili. Invece Jane Austen è stata una delle prime donne nella letteratura mondiale a vivere della sua scrittura e con i suoi romanzi ha proposto nuove figure di donne forti e autonome con note sarcastiche e dissacranti verso i cliché della società in cui viveva.
Emily Dickinson, la sua parola è grazia. Con le sue opere scritte a mano su angoli di carta e mai pubblicate quando era in vita, ha rivoluzionato il concetto stesso di poesia.
Virginia Woolf, la sua parola è coraggio. La sua frase è che è semplicemente la più grande scrittrice di tutti i tempi.
Beatrix Potter, la sua parola è immaginazione. In una società che la obbligava a tarparsi le ali dell’immaginazione e della fantasia, Beatrix è riuscita a vivere delle sue storie e delle sue illustrazioni costruendosi un mondo magico in cui rifugiarsi.
Le sorelle Bronte, la loro parola è mistero. Tre delle più grandi scrittrici femminili di sempre erano sorelle e vivevano nella stessa casa. Hanno prodotto romanzi meravigliosi immersi nel mistero e nel sogno.
Louisa May Alcott, la sua parola è delicatezza. Nessuno più di lei ha saputo farci sognare da bambine ricostruendo in modo intimo e romantico la vita di quattro  giovani donne.

 

Queste donne, queste scrittrici, queste pioniere, sono ritratte da Lucia con toni e tratti delicati, circondate dagli oggetti, luoghi e libri che amarono e dai loro colori e fiori preferiti. Sono simboli di ciò in cui hanno creduto, ciò di cui si sono circondate, l’atmosfera in cui la loro immaginazione si è sviluppata dando vita a quei capolavori di narrativa e poesia mondiale che, nei secoli, le hanno rese immortali.
Emily, Jane, Louisa, Beatrix, e molte altre ci hanno aperto la strada. Ora sta a noi comprendere che non dobbiamo solo camminarci sopra, ma anche continuare a tracciarla con il nostro nome, la nostra voce, i nostri colori e la nostra arte, per tutte coloro che verranno.
Citando un altro successo letterario del momento… vi saluto bambine ribelli!

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