Con Martha Saxton nell’America vittoriana

Appena terminata la lettura, volto l’ultima pagina e chiudo il libro, in un misto di emozioni contrapposte. Si tratta di Louisa May Alcott. Una biografia di gruppo, di Martha Saxton, tradotto e curato da Daniela Daniele per la casa editrice Jo March. Guardo ancora una volta l’eleganza del volume, che rispecchia quella della produzione editoriale Jo March e, in questo caso, della collana Christopher Columbus dedicata alle vite di autori che hanno segnato, con i loro romanzi, la letteratura mondiale, in quel senso di eternità che li porta, attuali, fino a noi.

Alle prime battute, devo ammetterlo, c’è stato qualcosa nel tono dell’autrice che non mi faceva sentire a mio agio. A quel punto la curiosità ha preso il sopravvento e non sono riuscita a smettere di leggere, finchè, voltata l’ultima pagina, ho constatato come, la Saxton avesse ottenuto esattamente quello che l’editore Loring chiedeva a Louisa per Mutevoli umori: “un racconto capace di tenere vivo l’interesse del lettore fino alla fine”.

 

La stanza ad angolo di Louisa era quadrata, ariosa e piena di luce con le finestre sui lati. L’ampio pavimento in legno della sua cameretta dal soffitto basso era rivestito di tappeti orlati di forma ovale, mentre sul ripiano del caminetto erano esposti ritratti di famiglia. Alle pareti pendevano pannelli neri su cui May, sorella minore di Louisa, aveva dipinto uccelli stilizzati e fiori a tinte forti. La piccola scrivania di Louisa era posta sotto le finestre anteriori, dalle quali entrava una morbida luce primaverile, filtrata attraverso gli alberi.

Leggendo le prime pagine di questo libro si ha la percezione di entrare nello scenario del romanzo che proclamò il successo della tanto celebrata ed amata scrittrice americana. Ma presto lo sguardo si avvicina a quelle finestre, scosta le tende e si espande verso un orizzonte ben più grande, profondo, in cui luci, colori e ombre si alternano. La vita di Louisa May Alcott è disvelata a tutto tondo attraverso l’epoca in cui visse.  Definirei questo libro effettivamente come una finestra che si apre su uno spaccato di storia, letteratura, filosofia, editoria e vita, in una terra, l’America, e un’epoca, l’Ottocento, che si delineano in tutte le loro caratteristiche. Louisa visse a Concord, dove resta Orchard House, oggi casa museo, dove venne scritto e ambientato Piccole Donne; Harvard, in cui si conserva Fruitland, anche questa casa museo; a Boston, dove si rifugiava per scrivere in totale tranquillità e lavorare; a New York che trovò in uno stato di caos: aveva raggiunto più di un milione di abitanti, le strade erano sporche e dissestate, i moli erano frequentati da gente equivoca e intorno dominava un’atmosfera d’insicurezza e, al tempo stesso, di rapida crescita economica. Dopo la guerra infatti, New York era entrata in un periodo di rapida espansione. La guerra è quella di secessione, che Louisa toccò con mano, e che cambiò la sua vita nel bene e nel male. L’esperienza come infermiera in un ospedale da campo segnò il suo animo, ma anche il suo corpo. Come lei stessa ricorderà nei suoi diari L’esperienza in ospedale mi è costata molto. E’ da allora che non sono stata più bene. Ciò nonostante, si è rivelata una vera svolta per me, e mi ha portato al successo. Le cure ricevute per essersi a sua volta ammalata, le erano costate un’intossicazione da mercurio che le provocò seri danni, la costrinse a lunghi periodi di riposo e all’impossibilità di scrivere con la costanza e il ritmo serrato che si era sempre imposta.  Ciò che visse e vide, le storie che ascoltò da quegli uomini feriti e mutilati, le ispirarono Hospital Sketches, il suo primo successo letterario, quello che rivelò a sé stessa e al mondo il suo dono.

Aveva già scritto, per il puro scopo di guadagnare e aiutare la famiglia a sanare i debiti contratti nel tempo: scriveva per riviste, pubblicava racconti gotici firmandoli con pseudonimi che l’avrebbero celata al pubblico, preservando la filosofia di suo padre, Bronson.  Crebbe in un ambiente caratterizzato da personaggi quali Nathaniel Hawthorne, Ralph Waldo Emerson, Henry Thoureau, e conobbe donne tenaci e “fuori dal comune” come lei stessa diventò, attiviste nella lotta all’emancipazione femminile, al suffragio universale. Fu la sua carriera infatti a renderla diversa dalle aspettative che la società vittoriana si aspettava da una donna: la passività, l’affidarsi ad un uomo e lasciarsi incondizionatamente guidare in una vita fatta di doveri. Louisa, benchè la sua vita fu segnata dal sacrificio dei propri desideri in funzione del bene altrui, nei suoi romanzi parlò ai giovani, alle ragazze ma anche ai ragazzi, agli uomini e alle donne cercando di valorizzare il suo pensiero che una donna non è la metà di nessuno, ma un essere umano completo, che sa reggersi sulle proprie gambe. Non mancò di dimostrarlo, e con enorme successo, e con gioia della sua stessa famiglia, per la quale si sacrificò sempre, fino alla fine. Fu al fianco di Lizzie prima, di Abba poi finchè chiusero i loro occhi. Portò con sé il senso di colpa per non essere stata accanto a May negli ultimi suoi giorni, ma si prese la responsabilità di crescere e istruire sua figlia Lulu con amore. Si prodigò per i suoi nipoti, per sua sorella Anna e fu con suo padre fino al suo ultimo respiro. Così come il fato aveva dato loro la vita lo stesso giorno, li avvicinò anche nella morte, avvenuta a soli due giorni di distanza.

Quello che più si apprezza di questa biografia di gruppo, è che oltre ad essere un racconto della famiglia Alcott, è la rappresentazione di quello scenario in cui visse Louisa, arricchito da tutti coloro che ne furono attori e che parteciparono, nel bene e nel male alla grandezza di questa donna. Un volume che ricostruisce a tutto tondo un mondo lontano dalla nostra cultura e dal nostro tempo, che ci avvicina al vero vissuto e all’ispirazione che l’autrice di Piccole Donne trasse dalle sue esperienze, da quelle della sua famiglia e dalle persone e vicende che maggiormente la influenzarono. La Saxton ci presenta inoltre, in un unico volume, tutte le opere di successo di questa straordinaria autrice alla quale l’editore Fields aveva consigliato di dedicarsi all’insegnamento e tralasciare la scrittura, e che, ancora oggi, ispira nuovi studi, pellegrinaggi letterari, nuove edizioni e traduzioni, oltre a produzioni cinematografiche di indiscusso successo.

Raffaella Cavalieri

 

Autore: Martha Saxton
Titolo: Louisa May Alcott. Una biografia di gruppo
Isbn: 9788894142891
Pagine: 380
Collana: Christopher Columbus
Casa editrice: Jo March (https://www.jomarch.eu/)
Prezzo: € 19,00

Martha Saxton è nata a New York nel 1945. Dopo la laurea in Storia, conseguita all’Università di Chicago, ha svolto lavoro editoriale per la Massachusetts Historical Society e per varie riviste culturali. Nel 1975 ha pubblicato la sua prima biografia, Jane Mans-field e gli anni Cinquanta in America.
Louisa May Alcott. A Modern Biography (1977) le è valso il Boston Globe Book Prize. Dopo un Ph.D in Storia alla Columbia University (1989), ha insegnato Storia americana all’Università di Amherst e pubblicato Being Good: Women’s Moral Values in Early America (2003) e, più di recente, la biografia di Mary Ball Washington, The Widow Washington (2019).

Leave a Reply

Your email address will not be published.